Apr
16
Un fine settimana Sensacional..
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Dopo cinque finesettimana consecutivi passati fuori Njombe, questo sabato e domenica li ho passati qui, non che siano mancati incontri, lavoro e novità. Sabato infatti sono arrivati Bella e Luca, due ragazzi di Sensacional, ONG italiana ma con operatori provenienti da tutto il mondo, la cui mission riflette una modalità nuova ed emergente di fare cooperazione. Sensacional si propone infatti come punto di contatto tra investitori sociali, ad esempio aziende italiane, e realtà locali in fermento, che hanno solo bisogno di sostegno e di essere messe in rete con altre realtà per dare concretezza alle loro idee e ai loro progetti. Il Professional College of Njombe, risponde esattamente all’idea di cooperazione di Sensacional, tutti gli apporti esterni (non tanzaniani) che ci sono, hanno ben chiaro che cooperazione e assistenzialismo sono due cose ben diverse, e che una volta che si sposa una causa, un progetto e vi ci si dedica, bisogna anche avere fin dal’inizio una exit strategy ben chiara e definita nel tempo. Così Bella e Luca sono venuti a farci visita per capire quali sono le possibili sinergie da mettere in campo. Due giorni intensi tra visite alla scuola, brain storming, confronti e racconti di esperienze di vita.
I due ragazzi sono arrivati in treno da Dar. Siamo andati a prenderli alla stazione dei treni di Makambako. Il viaggio è durato 18 ore. I treni tanzaniani hanno tre classi: la prima classe, è dotata di cuccette, e se ci sono dei bianchi a bordo, stanno sicuramente lì; la seconda classe ha panchine e poltrone imbottite sulle quali la gente si ammassa; in terza classe ci dicono, ci sono delle specie di sedili, ma è quasi come stare in piedi, chiaramente non ci sono posti assegnati, quindi le carrozze si riempiono fino alla saturazione completa di ogni spazio e intercapedine. Il treno è sicuramente il mezzo pubblico più sicuro, se paragonato con i bus che gareggiano come pazzi sulle strade che percorrono il paese. Il problema del treno, è che se forse si sa quando si parte, non si sa di certo quando si arriva. Per percorrere la distanza Njombe-Dar ad esempio (700 km), mi hanno sempre detto di mettere in conto due giorni di viaggio..tanto per stare sicuri. Quindi i due ragazzi di Sensacional sono stati molto fortunati!
Io adoro i treni, e ho una discreta carriera da pendolare alle spalle, sono quindi molto curiosa di provare l’esperienza tanzaniana, e quando potrò mettere in conto due giorni di viaggio per coprire la distanza Njombe-Dar, lo farò di sicuro!
Buona settimana!
Gaia
Apr
11
Si parte il venerdì mattina da Njombe. Nel corso del tragitto le due macchine si riempiono, e giunti a Makambako siamo in 11 su una land cruiser ed un pickup. Siamo di NE, ACRA, E&E, FP, CEFA, NYUMBANY e altro ancora. 5 italiani, un’inglese, una sudafricana e due tanzaniane. A Matema però, troveremo altri compari che hanno viaggiato in autobus, totale 20 persone.
Il viaggio si dimostra alquanto avventuroso. Partiti da Njombe infatti, crediamo di lasciarci la pioggia alle spalle…illusi!! Piove per buona parte del tragitto.
Per raggiungere Matema, bisogna dirigersi a nord verso Mbeya, e poi svoltare a sinistra in direzione del confine con il Malawi. Una volta arrivati a Kiela, si lascia la strada sterrata e ci si inoltra in mezzo a villaggi che sorgono tra banani e piante di cacao ( le mie prime piante di cacao….super esaltazione!!).
In condizioni ottimali, il viaggio dovrebbe durare all’incirca sei ore…noi però ce ne mettiamo quasi il doppio, considerando anche una sosta-hamburger alla Metro Cuisine di Mbeya..una prelibatezza!
Il viaggio scorre tranquillamente fino a Kiela, solo le pattuglie della stradale ci rallentano fermandoci diverse volte (sembra che le casse statali necessitino di essere rimpinguate, e multare gli automobilisti è universalmente una delle strategie più gettonate). A Kiela, come detto, lasciamo l’asfalto. Qui iniziamo ad incontrare acqua ovunque. Campi inondati, villaggi allagati, corsi d’acqua straripanti che tracimano dal loro corso naturale e si espandono in ogni direzione. La gente continua la sua vita abbastanza normalmente, donne che stendono i panni, vecchi seduti fuori da capanne e botteghe, bambini che giocano..tutto in almeno quaranta centimetri d’acqua scura. Guadati diversi tratti allagati, arriviamo in un punto in cui siamo costretti a fermarci. Una gran folla, tantissima acqua che scorre, e nel mezzo, un camion delle bibite incagliato. Ci si consulta, non sappiamo bene che fare, non si capisce quanto si alta l’acqua e quanto forte la corrente. Il fatto che il bus in coda davanti a noi non si arrischi ad attraversare il guado ci fa titubare. Normalmente infatti, gli autisti degli autobus sono degli “scriteriati”, come dice qualcuno, se loro non avanzano un motivo ci sarà. Dopo più di quaranta minuti di sosta, arriva però una jeep dalla direzione opposta. Ci guardiamo e decidiamo di provarci…. La land cruiser in cui sto parte per prima. Sull’altro pickup i passeggeri decidono di salire sul cassone per riprendere l’impresa, consigliare, e soprattutto incitare l’autista. Si va.
Adrenalina, urla, parolacce….Ce la facciamo! Una volta arrivati, noi della prima macchina smontiamo per vedere arrivare i nostri compagni. Ce la fanno anche loro. Tutti giù dalle auto. Si esulta. I due autisti si abbracciano. Molto molto divertente, io lo rifarei!
Procediamo sempre in mezzo all’acqua e dopo le sei di sera arriviamo al Lutheran Centre, sul lago, nel villaggio di Matema. A causa delle piogge e delle inondazioni, è paradossale, ma non c’è acqua, l’acquedotto è stato spazzato via, così che per tre giorni il lago Malawi è la nostra unica fonte di e refrigerio, e anche l’unico modo per darsi una lavata. Durante il resto della nostra permanenza, il sole splende e asciuga, così che mi rimedio la mia bella ustionata tanzaniana! Ci organizziamo per fare passeggiate nei diversi villaggi e per raggiungere Ikombe in canoa, il villaggio dove si producono le ceramiche che si vedono per tutta la regione, e che vengono utilizzate per cucinare o conservare e far fermentare diversi frutti, dalla banana alla cassava. A Pasqua passiamo quasi tutto il giorno spiaggiati. Quattro dei nostri compari si avventurano alla ricerca delle cascate..risultato: sei ore di cammino nell’acqua, e spesso fino alla vita, senza raggiungerle. Questo non è proprio il momento adatto, troppa acqua, meglio riprovarci ad ottobre durante la stagione secca. Ci si dedica a falò e grigliate, si canta e si gioca sulla spiaggia.
L’ultima sera, io e qualche altro avventuriero facciamo in tempo a perderci e ritrovarci, nel tentativo di raggiungere il posto in cui abbiamo pianificato di mangiare. Colpevole il buio pesto che non ci permette di vedere il cartello del Lake Shore infatti, tiriamo dritto per altri due chilometri, fino a che arrivati al Crocodile Camp, il tedesco che lo gestisce ci spiega che dobbiamo tornare indietro. Poco male, fantastica passeggiata, luna piena che si specchia nel lago, ombre di acacie e baobab, qualche mucca e qualche asino. Il lago sembra davvero un posto magico, tutto succede sulle sue rive. La gente ci si lava, pesca, cucina, viene a prendere l’acqua, medita e ozia. Da dove siamo noi riusciamo a vedere le coste del Malawi, in realtà non è molto distante, chissà che non si riesca ad andarci un giorno!
Ciao a tutti!
Gaia
Apr
5
Buona Pasqua!
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Ciao a tutti!!!
Dopo tre giorni di caldo tropicale a Dar es Salaam, dove con parte dello staff di E&E e di Fundacion Paraguaya siamo andati in avanscoperta per il College, una volta a Njombe ho assistito alla più intensa tempesta di pioggia mai vista, e che tra l’altro è durata tutta la notte! una quantità d’acqua impressionante. Oggi va un po’ meglio!
Fino a questo momento non ero mai riuscita a passare così tanto tempo per le strade del centro di Dar, ma dato che trovare materiale e segnare prezzi era la nostra mission, ho avuto l’occasione di girarmi e rigirarmi a piedi alcune zone della zona centrale. La città è sicuramente molto caotica e beh..sì..sporca, e l’aria può essere a tratti irrespirabile, ma certo è anche molto affascinante, soprattutto nella zona delle moschee e dove vive la maggior parte della popolazione indiana. Zona interessantissima da un punto di vista dei traffici commerciali.
Quando potrò starci con un po’ più di calma ve la raconterò un po’ meglio..
Che si fa per Pasqua?
Io domani parto per Matema, sulle rive del lago Malawi, il terzo più grande dell’Africa. Non vedo l’ora!
Adesso devo andare altrimenti mi chiudono in ufficio!!!
Buona Pasqua!
Gaia
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