Benvenuti a Njombe – Tanzania

Finalmente, dopo un anno e mezzo dalla partenza del progetto elettricità, il centro è collegato alla rete del fornitore nazionale TANESCO. Nei mesi in cui siamo stati qui abbiamo potuto toccare con mano le difficoltà del rapportarsi, giorno per giorno, con la burocrazia e la lentezza di mille uffici ed apparati, che più che incoraggiare lo sviluppo di un servizio, sembrano bloccare un ingranaggio già arrugginito.
Siamo passati da tutti questi gradini. Analisi del progetto di collegamento del 2007, revisione dei prezzi con un incremento legato all’inflazione di più del 15%. Viaggi quasi giornalieri del vicedirettore di COF all’ufficio Tanesco di Njombe.
Infine a Novembre abbiamo assistito alla posa dei pali, con squadre che issavano i pali a spinta. L’idea e la speranza era di avere il collegamento per Natale, ma incredibilmente, sono venuti a mancare alcuni pezzi indispensabili per il collegamento, e solo la scorsa settimana abbiamo visto gli elettricisti posare i fili del collegamento fino al palo posto di fronte a COF.
Ci siamo resi conto, anche solo in due giorni, di come cambia la vita con la corrente a disposizione tutto il giorno e non solo un’ora la sera, utilizzando il generatore.
Abbiamo deciso di approfittarne per far partire alcuni corsi serali per il momento rivolti solo ai bambini di COF: inglese, utilizzo del computer, espressione. Vi faremo sapere come vanno queste attivita!

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Ciao a tutti,
ieri giornata importante da segnalare a COF, e colgo l’occasione anche per aggiornarvi un po’ sulle attività di questo mese di gennaio stranamente avaro di pioggia (i locali parlano dei famosi cambiamenti globali).
Le scuole sono ricominciate ed è iniziata, seppure con un po’ di difficoltà, anche l’asilo / scuola di Compassion Foundation. E’ bello rivedere i bambini in uniforme salmone correre per i cortili e mettersi in coda per lavare le mani, o mettersi a gridare per salutarti.
Inizio delle scuole vuol dire anche gran lavoro per i collaboratori di COF, soprattutto quelli che si occupano degli approvvigionamenti per gli studenti, che sono sostenuti tramite le borse di studio di Nessuno Escluso. Quest’anno abbiamo cercato insieme di coinvolgere i tutori di questi bambini, in modo che possano contribuire anch’essi, per quanto possono, ai bisogni dei bambini e delle bambine. In compenso li abbiamo incoraggiati ad indicarci quali sono i bisogni della famiglia. Per questo abbiamo aggiunto, tra il materiale consegnato anche alle famiglie, dei materassi per i bambini, coperte, e, in alcuni casi anche lampade a petrolio.
Vediamo qualche frutto del lungo periodo occupato a visitare famiglie e scuole, ed infatti anche noi stiamo iniziando a capire un po’ meglio le dinamiche e le problematiche che una famiglia tanzaniana povera deve affrontare giorno per giorno.
Ma ieri la giornata è stata all’insegna dell’incontro e dello scambio di esperienze. Il centro di COF ha infatti ospitato il primo incontro mai avvenuto tra le ONG del distretto di Njombe che si occupano dell’aiuto ad orfani e bambini in ambienti a rischio. Il tutto è avvenuto inizialmente sotto una nostra spinta, ma avuto subito buone risposte da parte dei collaboratori di COF e anche dalle altre associazioni. Il coinvolgimento delle diverse organizzazioni e dell’ufficio distrettuale per gli affari sociali è stato realizzato da NJODINGO, associazione preposta al coordinamento di tutte le ONG presenti nel distretto.
Su 22 associazioni invitate (l’idea era quella di partire dalle realtà che realmente operassero sul territorio) abbiamo registrato la presenza di 14 istituti, quindi un risultato direi positivo. Ogni associazione si è presentata alle altre, ha indicato le sue attività in termini numerici e di contenuto, ha tracciato una mappa del suo intervento sul territorio.
Il rappresentante dell’amministrazione distrettuale ha colto l’occasione per ricordare alcuni punti saldi delle linee guida indicate dal governo circa la gestione di questo problema, che è riconosciuto su scala nazionale.
Anche COF ha colto l’occasione per mostrare il centro realizzato a Njombe ai rappresentanti delle altre associazioni, spiegando le diverse attività di cui si occupa:
– orfanotrofio per 20 bambini che non hanno nessuno che possa ocuparsi di loro in casa (unica realtà di orfanotrofio al di fuori di quelle gestite dalla Diocesi Cattolica);
– borse di studio per il sostegno ai bambini che vivono nei villaggi con zie, nonni o parenti;
– la classe memkwa ospitata nella struttura che permette l’apprendimento dell’istruzione elementare a giovani provenienti da ambienti difficili e completamente analfabeti (con un programma di recupero – anni);
– l’asilo e le prime due classi di scuola elementare, che permettono uno scambio tra centro e città e garantiscono un alto livello di istruzione senza il pagamento di rette agli ospiti del centro.
L’incontro è stato molto partecipato e sentito, anche perché tutti hanno riconosciuto che si sentiva il bisogno di un confronto sulle diverse tipologie di intervento che ogni ONG ha realizzato in proprio, senza l’esistenza di un coordinamento. Ecco le decisioni che sono state prese durante l’incontro e che fanno ben sperare circa gli sviluppi futuri:
– realizzare un database di bambini e famiglie aiutate (in modo da evitare sovrapposizioni o doppi interventi);
– creare una mappa degli interventi per identificare le aree non coperte da nessuna associazione e quelle invece dove occorra creare un coordinamento;
– realizzare dei gruppi di lavoro con associazioni ombrello che forniscano servizi di segreteria e comunicazione alle associazioni più piccole e prive di mezzi;
– informare maggiormente i membri delle associazioni circa le linee guida del governo e i livelli di servizio richiesti ( a questo proposito si è fissata la data per un seminario da svolgersi a maggio)
– creare occasioni di collaborazione tra singole associazioni o gruppi, realizzando sinergie tra diversi centri.
L’incontro si è concluso con un pranzo comune, per dar modo alle persone di conoscersi meglio.
Noi siamo stati in qualche modo spettatori esterni e felici di questo processo che volevamo vedere da fuori e non dominare, in modo tale che possano partire dei processi indipendenti al nostro intervento.
Come sempre i primi incontri sono ricchi di entusiasmo e di aspettative, che a volte vengono tradite. Speriamo invece che da questa occasione nasca qualche cosa di concreto, oltre alla conoscenza comune, che ci sembra già un bel successo.
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