Dec
4
Maengineers
Filed Under Generali
Il futuro della Tanzania è degli ingegneri, non c’è dubbio.
Ai lati delle strade, nei campi, ovunque si posi lo sguardo, loro sono li e ti hanno già visto e stanno già parlando tra di loro di te o rimangono a bocca aperta osservandoti guidare la macchina. Sono gli ingegneri, o meglio i maengineers, come qualcuno li chiama.
Quest’espressione ci ha sempre divertiti e ogni tanto anche noi li chiamiamo così. Sembrano tutti seri e impegnati nella loro troppo grande o troppo consunta uniforme scolastica, le scarpe eleganti e pulite a dovere con il prodotto nazionale KIWI (lucido nero per scarpe), con la cartelletta o lo zainetto su una spalla sola, mentre si incamminano di fretta per chissà quale appuntamento a metà mattinata: un po’ di ritardo a scuola o semplicemente come si dice qui “hanno avuto qualche altra cosa da fare lungo la stada!”
Qualcuno ancora a scuola non ci va, qualcuna di nostra conoscenza è stata espulsa addirittura dall’asilo per il buco troppo grande nel maglioncino dell’uniforme e lei ce lo racconta ridendo con i suoi occhi che si guardano tra di loro! Questi piccoli ribelli poi si trovano a gruppetti per le stradine del villaggio e inventano oggetti di ogni tipo: costruiscono modelli complessi di veicoli a quattro, sei , otto ruote, articolati e rivestiti dei nuovi colori delle schede telefoniche del paese; palle di corde e stracci e altre diavolerie con ogni sorta di materiale disponibile.
Insieme non hanno paura di nessuno e sono sempre pronti a farsi una belle chiacchierata con il mzungu della situazione, e si divertono molto se vengono chiamati con il titolo che gli si addice.
Come ci ha spiegato una persona che lavora con noi:
“Loro sono i veri ingegneri perché se stai un po’ li a parlarci ti accorgi che sono veramente molto intelligenti e ti rendi conto che forse invece a te era sfuggito un qualcosa che loro sanno darti sempre. Per questo io li chiamo così: Uhè maengineers vipi!”
E noi con lui.
Nov
27
del perchè siamo qui…
Filed Under Generali
Eh sì, anche noi a volte incontriamo ostacoli e difficoltà.
Non sempre è facile capire come comportarsi, soprattutto quando la nostra voglia di fare, di migliorare le cose, di coinvolgere, viene malinterpretata. A volte tempi e modi, che a noi sembrano i migliori, si rivelano inadeguati e dobbiamo imparare, con fatica, anche dagli errori.
Meno male che abbiamo sempre davanti agli occhi i motivi viventi del perchè siamo qui!
Paolina, ad esempio. Ultima arrivata a COF, 4 anni, non parla kiswahili ma solo un dialetto, e che chiama le insegnanti, o chi gioca un po’ con lei, mama o baba.
Grazie!
Nov
24
La vita presso il centro di COF a Njombe continua. Da qualche giorno è iniziata ufficialmente la stagione delle “piccole” piogge.
Ma se queste sono le piccole, chissà come saranno le grosse!
In ogni caso la gente non si scompone, ed anzi è contenta per i campi che così ricevono l’acqua senza i pesanti sforzi a cui sono chiamati di solito contadini di tutte le età. A volte si vedono nei campi bambini di 6 anni con nonni di 70 lavorare insieme!
Il nostro lavoro continua sui vari fronti, ci stiamo concentrando sull’amministrazione del centro e alla visita dei bambini, ma allo stesso tempo stiamo pianificando alcune attività rivolte a loro.
Il mese prossimo organizzeremo una visita dei 20 che vivono presso l’orfanotrofio ad ilunda, dove si trova un altro orfanotrofio nato sotto l’impulso di Padre Tarcisio e Fausta, due persone davvero speciali.
Grazie a loro abbiamo conosciuto un tanzaniano che speriamo diventi anche collaboratore per COF. Hasborn lavora infatti con i bambini ed è specializzato in ragazzi con problemi psicologici legati ad infanzie difficili. Oggi abbiamo organizzato un incontro tra lui e i responsabili di COF, e dal prossimo mese organizzeremo delle attività, sia per i bambini che per lo staff che li segue.
Alcune volte questi bambini si portano dietro problemi complessi, che non è facile risolvere per chi abbia solo esperienza di educazione o voglia di stare con i bambini.
Questo quindi è un giorno positivo, speriamo che da qui nasca qualche cosa di molto buono!