Benvenuti a Njombe – Tanzania

Abbiamo già raccontato qualche cosa circa il sistema scolastico tanzaniano.
Leggendo il libro “l’Eden che riaffiora” (storia di un missionario in Ciad nel laborioso dialogo con le religioni tradizionali e l’islam), ho trovato una frase rivelatrice che mi sembra riassuma bene, in poche parole, una situazione complessa:
“È stato un errore dei coloni introdurre una scuola perfettamente sincronizzata a quella francese (vedi “inglese”), mentre qui occorrevano soprattutto scuole professionali per elevare il livello tecnico della popolazione e migliorare la produzione. Nella traduzione la gioventù era il ferro di lancia della società mentre adesso i giovani sono dei pesi morti presuntuosi”.
Il libro poi offre immagini esaltanti delle possibilità di incontro religioso, della comprensione delle credenze tradizionali e della loro possibile coniugazione per una vita da uomini liberi.

Quando l’eden riaffiora
Franco Martellozzo
Edizioni Magis
2006

Chi sono io?

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In questi mesi di Tanzania, abbiamo scoperto i libri di Terzani.
Abbiamo iniziato da “Lettere contro la guerra”, libro regalatoci prima della partenza dall’Italia.
Lettere contro la guerra è un libro facile, facile perché racconta quelli che sono stati in qualche modo i sentimenti di tutti, di fronte agli avvenimenti statunitensi di ormai 7 anni fa. Ma la cosa bella è che prova a disegnare un altro percorso che non porti alla guerra totale contro il terrorismo, che eviti la creazione di un altro nemico globale dopo il comunismo.
La storia e quello che è successo, ci hanno dimostrato come troppe volte per l’uomo la guerra sia la scelta più ovvia, facile, anche utile. Ma quali guerre hanno mai messo fine ad ogni guerra? Nella lunga storia dell’uomo, questa cosa non è mai successa. Anzi, sembra quasi che bassi istinti si accendano, accecati da logiche di vendetta, di difesa delle posizioni di potere, di eliminazione di ciò che è diverso.
Dopo questo felice incontro di idee, abbiamo seguito Terzani nelle sue vicende umane, con Un altro giro di Giostra, fino a La fine è il mio inizio.
La cosa che forse mi è rimasta di più di questi libri, oltre all’esperienza di rivivere attraverso questi testi avvenimenti del passato e luoghi mai visti, è l’insistenza, direi quasi la caparbietà, con la quale Terzani continua a cercare una via, dopo essersi posto la fatidica domanda: “Chi sono io?”
E me lo immagino, in questa capanna davanti all’Himalaya, confrontarsi con l’infinito e percepire Dio, nella sua visione diverso da quanto mi immagino io, e poi lo vedo confrontarsi con il vecchio, vegliare la notte, abituarsi ad una vita essenziale, dominata dai ritmi della natura.

di nuovo lune e falò!

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