Benvenuti a Njombe – Tanzania

Ciao a tutti!
Oggi è il mio compleanno e così ho pensato di mandarvi una lettera scritta per la scuola di Kiswahili che siamo facendo io e Federica. Però ve l’ho tradotta anche in Italiano!
Ieri sera c’erano tre Italiani insieme a noi, tra cui il Dr. Mario, che sta per tornare in Italia. E’ stato un bel modo per festeggiare insieme, sotto un cielo particolare, tra una risata e una canzone, un altro compleanno!

Un abbraccio e a presto!

Paolo

Rafiki yangu,
ninatumaini kwamba wewe ni mzima. Habari za kazi? Hawajambo familia?
Hapa ni salama. Mimi na Federica tulikuja Tanzania tarehe ishirini na tano, mwezi wa sita. Sasa tunakaa bado Riverside Campsite, karibu na Iringa mjini. Hapa mmiliki ni Will. Yeye anafanya kasi hapa pa moja na mke wake, Amanda. Will alizaliwa Tanzania, lakini baba yake alitoka Uingereza.
Mimi na Federica tulifurahi sana kuwajua, na sasa ni rafiki sana. Sasa watu wengi wanakaa Riverside Campsite. Wengine wanafika kujifunza kiswahili, wengine kutembelea Iringa na Mbuga wa Ruaha. Hatujaenda pale bado, lakini labda mwezi kesho tutaenda kuona wanyama kama tembo, simba, kifaru. Tutakaa hapa mpaka mwusho wa mwezi, halafu tutahamia Njombe ku fanya kazi katika kituo cha watoto yatima cha COF.
Mara ya kwanza tulipotembelea Tanzania ilikuwa 2004. Tangu 2004 watu wengi wanaoihsi Italia karibu na Cavaria, Milano, Torino, na Reggio Emilia walianza kusaidia watoto yatima wa Tanzania. Mara hii, tulipokuja Tanzania, tulifikiri kupata gari, lakini tulikuwa na shida, na gari halikuja Tanzania. Tutatumaini kwamba gari litakuja tarehe 23, Dar Es salaam.
Wiki iliyopita tulipata nyumba kupanda. Wenye nyumba ni mwingereza, yeye anaitwa Ben. Ben sasa anaishi Dar Es Salaam, kwa hiyo yeye alikubali kutupa nyuba kwa mwaka mmoja. Nyumba yake ni nzuri sana, na kubua sana pia. Ina vyumba vyakulala sita, chumba chakula na chakuzumgunza, chumba chakusoma, jiko, vyoo vytatu, na bustani kubua sana.
Tunafurahi sana kuishi pale, na sasa tunasubiri kupokea ufunguo wa nyumba.Nitakuambia jinsi tutakavyokaa katika nyumba ile, tutakapoenda Njombe.
Kama unavyojua, watanzania wanasema kiswahili, kwa hiyo mimi na Federica tuliamua ku soma Kiswahili. Tulianza kujifunza terehe saba mwezi wa saba, na sasa tunaweza kuzungumza kidogo na tunaweza kuelewa watu wanapotuuliza vitu vyovyote. Sasa tunasuburi kuenda Njombe tuamza kufanyakazi pa moja na COF!
Ninataka kujua unachofanya sasa. Unafanya kazi officini au umemaliza? Ninafikiri labda sasa unakaa baharini kuwa na likizo.
Tafadhali, uniambie kama unafikiri kuja Tanzania, kwa hyio sisi tutaweza kuandaa chumba chako!
Nina mambo mengi sana ya kukumambia lakini sasa ni jioni, na nimechoka. Lakini nitakuandika zaidi mara ijayo (inayokuja)! Kesho ni siku wango wa kulizaliwa! Labda Federica atanipika kaki!
Nisalimie watu wote,
Sisi rafiki yako
Paolo

Caro amico,
spero tu stia bene. Come va il lavoro? Come sta la tua famiglia?
Qui va tutto bene. Io e Federica siamo arrivati in Tanzania il 25 Giugno. Ora siamo ancora presso il Riveside Campsite, vicino alla città di Iringa. Il proprietario di questo posto è Will. Lavora qui con sua moglie, che si chiama Amanda. Will è nato in Tanziania, ma suo padre è inglese.
Io e Federica siamo stati molto contenti di conoscerli, ed ora siamo molto amici. In questo momento ci sono molte persone al Riverside Campsite. Alcune arrivano per imparare lo Swahili, altre per visitare Iringa e il Parco Ruaha. Noi non ci siamo ancora andati, ma magari nel prossimo mese ci andremo per vedere animali tipo elefanti, leoni o rinoceronti. Resteremo qui fino alla fine del mese, quindi ci trasferiremo a Njombe per lavorare presso il centro per bambini orfani di COF.
La prima volta che abbiamo visitato la Tanzania era il 2004. A partire da quell’anno molte persone che abitano in Italia vicino a Cavaria, Milano, Torino e Reggio Emilia, hanno iniziato ad aiutare alcuni bambini orfani in Tanzania. Questa volta, arrivati in Tanzania, pensavamo di avere una macchina, ma abbiamo avuto qualche problema e non è arrivata ancora. Speriamo che arrivi per il 23 a Dar Es Salaam.
La scorsa settimana abbiamo preso una casa in affitto. Il padrone è un inglese, e si chiama Ben. Adesso ben vive a Dar, e quindi ha accettato di darci la casa per un anno. La sua casa è molto bella e anche molto grande. Ha molte camere da letto, camera da pranzo, cucina, e un giardino bello grande.
Siamo molto contenti di vivere là, e ora aspettiamo di avere le chiavi della nuova casa. Vi racconteremo come stiamo in quella casa, quando ci trasferiamo a Njombe.
Come sapete, i tanzaniani parlano swahili, e quindi io e Federica abbiamo deciso di imparare la lingua. Abbiamo iniziato a studiarla l’8 di luglio e ora possiamo parlare un po’ con le persone e capire quando ci fanno delle domande. Ora aspettiamo di andare a Njombe per iniziare a lavorare con COF!
Vorrei sapere che cosa stai facendo adesso. Ancora al lavoro in ufficio o hai finito? Penso che forse sei al mare in vacanza.
Per favore dimmi se pensi di venire in Tanzania, così possiamo preparare la tua camera!
Ho molte cose da dirti ma adesso è sera, e sono stanco. Ma ti scriverò di più la prossima volta! Domani è il mio compleanno, magari Federica mi prepara una torta!
Salutami tutti
Il tuo amico
Paolo

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Karibuni

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Avevo promesso un approfondimento sulle parole e sulla cultura swahili ed eccolo.
Mi sembrava giusto partire dalla parola che ha dato nome a queste pagine di racconti, “karibuni”.

Allora la radice della parola è, come avrete forse intuito, karibu, inteso come un benvenuto, incoraggiamento, che rappresenta bene il sentimento diffuso di apertura e di disponibilita’ del popolo che stiamo cercando di conoscere.
La cosa che ci sembra piu’ incredibile è che, in tutti quelli che incotriamo, riusciamo a vedere questa predisposizione, che da modo superficiale di rapportarsi con gli altri, diventa buona abitudine di apertura e di disponibilità nei confronti dell’altro, che è chiamato presto ad entrare, ad essere parte, a cogliere tutti quei benefici che sono riservati all’ospite.

E quindi karibu, o karibuni (benvenuti), se si tratta di piu’ persone. Ma anche karibu nyumbani, o karibu kiti – “prego siate i benvenuti nella mia casa”, o “vi prego sedetevi”.
E,quando la casa è lontana, non e’ infrequente sentirsi dire “Nitafurahi kukukaribisha!” – Ovvero, letteralmente “Io saro’ felice di ospitarti”.
Da quanto abbiamo capito fin’ora, diventare parte della famiglia è un’altra cosa, rentra nella sfesa di relazioni strette e di sangue.
Ma direi che della famiglia ne riparliamo nei prossimi giorni.

Intanto, karibu tena, tornate a trovarci – wellcome again!
O magari karibu Njombe, chi lo sa!

Paolo e Fede

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