Benvenuti a Njombe – Tanzania

Ogni mattina a Njombe non ci svegliamo mai soli.
La bella casa è condivisa con Marta e Patrizio, i nostri coinquilini, ma non solo, infatti di giorno e di notte il posto è costantemente sorvegliato da Josapath e Ibraim, i nostri mlinzi, angeli custodi o guardiani (in kiswahili si traduce allo stesso modo). Già da i nomi potremmo stare al sicuro, poi i nostri custodi sono anche molto preparati avendo frequentato il corso di “guardianologia” a Icondo. Josapath e Ibraim vengono infatti da un villaggio abbastanza sperduto e molto distante da Njombe dove esiste una sorta di piccola scuola che li qualifica e li rende famosi fino a qui. Loro non fanno il giorno di riposo settimanale ma preferiscono accumulare un paio di settimane in modo da poter tornare a casa e stare un po’ con la famiglia. Josapath è stato il primo ad iniziare con noi, parla poco e sembra molto giovane anche se è già sposato con un bambino; Ibraim invece è molto più loquace e pronto nei vari lavori.
Da Sabato abbiamo anche Flora, una ragazza che ci aiuterà nella pulizia della casa e in cucina, ha 21 anni e vivendo da sola a Njombe ci ha detto che aveva proprio bisogno di trovare un lavoro.
I guardiani sono sempre in circolo ma avendo varie mansioni come spaccare legna, innaffiare il giardino e ovviamente sorvegliare la casa, sono piuttosto autonomi e a volte ce ne dimentichiamo, anche se poi ci accorgiamo che hanno tutte le loro esigenze..ad esempio ci hanno appena chiesto la divisa, dopo che abbiamo già provveduto per loro alla giacca a vento e materasso per la notte.
Flora invece è appena arrivata e lavora in casa, cucina, lava e pulisce. Non sa bene ancora come muoversi e sembra un po’ frastornata dalla casa grande e dalle persone nuove. Chiede sempre cosa deve fare e bisogna farle vedere dove sono le cose.
Insomma io non ci sono proprio abituata. Comporta un impegno seguire anche tutto questo “personale domestico”, ma più che altro mi sembra di avere più che dei lavoratori, degli ospiti e mi chiedo sempre se abbiano bisogno di qualcosa che magari non chiedono. E poi mi sembra così strano delegare ad altri tutti i lavoracci di casa…insomma non che non ci sia abituata, ma la mamma e la nonna non sono come una ragazza di 21 anni che è stata dalla mattina alle nove alla cinque di sera a lavorare senza tregua e senza mangiare nonostante le avessimo detto di farsi pure quel che voleva.
Continuo a pensare che è comunque un bene per loro perché adesso hanno un lavoro che prima non avevano ma faccio fatica proprio ad abituarmi….quando ho dato a Flora la prima biancheria da lavare mi sentivo così fuori luogo che ho deciso di stare un po’ fuori con lei a lavar calze e mutande e chiacchierare… è stato un bell’inizio per conoscersi!

Comments

One Response to “Gli angeli custodi”

  1. rosella e dani on October 13th, 2008 3:56 pm

    cara Federica è bello quello che devi fare con Flora è il delegare essendo comunque coinvolta,è il coinvolgimento che ti porta a sentirti resposabile ed è per questo che ti chiedi di cosa possa aver bisogno, oppure si possono fare mille cose senza sentirsi nè coinvolti nè resposabili, c’è una bella differenza. Un bacione Rosellla

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