Benvenuti a Njombe – Tanzania

10 giorni fa ha piovuto. Per la prima volta da quando siamo arrivati in Tanzania, abbiamo avuto il sentore di come cambi la vita con una pioggia intensa. Era strano vedere giorni belli, o giorni brutti, ma per quasi quattro mesi ormai, sempre senza pioggia. Le colline e i prati, che erano verdi al nostro arrivo, si stanno facendo sempre più brulli e bruciati dal sole e dal vento, che soffia costante quasi tutti i giorni.
Al mattino ecco, ogni tanto c’è un po’ di nebbia (in Africa la nebbia? Ebbene sì, almeno qui a Njombe), a ricordarci le nostre case della pianura padana.
Comunque torniamo alla pioggia. 10 giorni fa ha piovuto dicevo. Si trattava solo di un’avvisaglia, di un piovasco di un’ora che ha lasciato il passo (almeno dovrebbe), ad un altro mese, mese e mezzo di stagione secca.
Pioveva quindi. Ed io ero in casa, nello studio, a riordinare i conti e a scrivere al computer. Mi sentivo fortunato, pensando alla strada fangosa e al freddo di fuori, mentre comunque stavo bene, tipo quando ti ritrovi a guardare il temporale dalla finestra e dal tepore di casa.
Ad un certo punto però, sentivo che la pioggia batteva forte. Un po’ TROPPO forte a dire il vero…. Mi sono quindi ripreso dal semi torpore dello schermo a cristalli liquidi, e mi sono detto andiamo a dare un’occhiata.
In effetti pioveva, e anche molto, ma non solo fuori casa, bensì anche DENTRO!!!
Quando mi sono affacciato alla sala da pranzo ho assistito ad una scena tipo scolapasta. Dal soffitto scendevano molteplici rivoli d’acqua, sulla tavola, sulla stufa, dappertutto.
Allora mi sono messo a recuperare tutti i secchi di casa, pentole, contenitori, catini… ma mi sono accorto ben presto che era uno sforzo inutile. Per uno spazio che coprivo si aprivano altri due punti di fuoriuscita dal soffitto!!!
Allora sconsolato ho chiamato Federica, Marta e Patrizio per organizzare una squadra di primo intervento, spingendo l’acqua fuori dalla porta del salotto e sperando in un cambiamento rapido del tempo. In effetti siamo stati fortunati, e in un’ora e mezza ha smesso. Io e Patrizio abbiamo acquistato del telo di plastica e poi siamo andati a fare una riparazione di fortuna sul tetto.
Le tegole si rompevano manco fossero cracker! Comunque abbiamo posato il telo, anche se ad una prova con la canna dell’acqua non ha retto che cinque minuti!
Il giorno dopo, ancora molto preoccupati per l’accaduto (poteva anche iniziare a piovere tutti i giorni), abbiamo fatto chiamare dai padroni di casa un tecnico del tetto. Arriva in giardino, mi guarda, e mi fa:
Je, tunafanya nini?
Cosa facciamo? Cambiamo di nuovo le tegole? Le abbiamo già posate due volte…
“Ma non doveva essere il tecnico?”
Allora io gli ho proposto di togliere le tegole e di mettere una lamiera di metallo, in quanto la pendenza a mio parere non era sufficiente per l’utilizzo delle tegole. Così ha fatto.
Ora il tetto è riparato. E dovrebbe funzionare.
Attendiamo la prossima pioggia per il responso! E vi faremo sapere come va!
Per il momento ci godiamo di nuovo il sole!

tramonto-1.jpg

Comments

2 Responses to “La stagione delle piogge, scolapasta, cracker e tecnici”

  1. mamma di una mundela a Kinshasa on October 22nd, 2008 1:42 pm

    quello che ci accomuna..

    Ieri sera, dopo una lunga e piacevole chiacchierata tra mamme di figli lontani, abbiamo condiviso gioie e preoccupazioni, lo scambio di emozioni comuni con il piacere di raccontarcele.
    l’occasione ce l’avete data voi …

    un grosso saluto da parte della mamma di una mundela a Kinshasa

  2. Francesca on October 23rd, 2008 4:18 pm

    E’ proprio vero che se non si prova non si crede!Voi siete i veri fortunati,condividete realmente !Vi pensiamo sempre con affetto Francesca

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