Benvenuti a Njombe – Tanzania

In queste settimane abbiamo discusso di molte cose. Rivedere gli amici, le persone che ti conoscono, rende più facile affrontare i problemi ed i dubbi. Di certo chiarisce in qualche modo le idee che hai già in testa. Dopo più di dieci mesi, ho fatto la prima partita a dama su una strada. E mi sono reso conto che si tratta di una scienza quasi perfetta, come ad esempio la briscola chiamata o lo scopone scientifico, in cui i tanzaniani sono assolutamente maestri. Certo, li aiuta anche il fatto di regole assurde una volta raggiunto il damone, che complicano il gioco e lo rendono per me assolutamente imprevedibile… Comunque almeno si sono fatti, alle nostre spalle, 4 risate.
Abbiamo confrontato la vita di Njombe con quella di Kinshasa e che dire… Njombe superstar! Ci sono le passeggiate, l’arietta di montagna, le cascate irraggiungibili, le stelle di natale grosse come betulle, sentieri incredibili e guide fenomenali alla Lara Croft. In più c’è il latte, i formaggi, e anche lo squash! Però abbiamo capito che tre cose mancano: il pane, la musica e i congolesi, a cui Dario e Marilena si sono affezionati molto. In effetti ne abbiamo incontrati anche noi due per caso a Dar es Salaam e ci siamo accorti che hanno un atteggiamento molto diverso dai tanzaniani. Qui la gente tende ad essere schiva, riservata, e si apre solo in seguito ad un percorso di avvicinamento più lungo (con l’eccezione di alcuni ragazzotti che attaccano bottone ma sono un po’ “sospetti”). Le ragazze, in particolare nella zona di Njombe, tendono a nascondersi e parlano a voce bassissima, soprattutto se nelle vicinanze ci sono degli uomini. I due congolesi invece sciorinavano un francese frizzante, inframmezzato da qualche espressione di lingala – creando una lingua divertente.
E’ stato un po’ triste salutarsi, ma credo che tra qualche mese ci rivedremo ancora e magari un giorno visiteremo assieme Kinshasa.
Stavo riflettendo su un fatto strano. Partendo temevo avrei in qualche modo ridotto i contatti con amici, parenti, le persone a cui tengo. Devo dire che questo anno di Tanzania ci ha fatto invece un gran regalo. Abbiamo infatti potuto passare molto tempo con tutti quelli che ci sono venuti a trovare o, pur da lontano, hanno condiviso il lavoro e le esperienze che stavamo facendo qui. In qualche modo il non essere distratti da impegni secondari, mille attività parallele, ci hanno dato il tempo, pur facendo un lavoro immersivo, di concentrarci su questi rapporto e di vivere anche esperienze uniche insieme.
Ora, last but not least, Checco è venuto a trovarci e anche con lui visiteremo alcuni progetti e ci regaleremo scorci anche nuovi di questo Paese. Dopo di che, ci sarà giusto il tempo di controllare che tutto sia a posto, terminare i progetti sospesi e preparare le valigie.

Comments

3 Responses to “Vicini e lontani, ma presenti”

  1. nonna Elsa on May 23rd, 2009 10:10 am

    Kinshasa o Njombe? Siete voi quattro e quelli come voi i vincenti: molto forti del vostro credo, del vostro desiderio di sporcarvi le mani al servizio degli altri. Conto i giorni che mancano per darvi un bacio, nonna Elsa.

  2. Francesca on May 23rd, 2009 3:03 pm

    Che bello poter leggere di questi sentimenti di apertura all’altro e non di ostinata chiusura frutto di una disinformazione totale e conseguenza di una manipolazione delle menti.Il guaio e’ che non ci si rende conto!Baci e a presto Francesca

  3. Ilaria on May 25th, 2009 1:56 pm

    E’ arrivato ormai il momento di tirare le somme del vostro lavoro fatto in Tanzania,sembrava ieri quando vi abbiamo salutato alla festa per la partenza a cardano, tante cose da allora sono cambiate e il vostro aiuto e lavoro in tanzania anche se vi può sembrare poco è stato davvero significativo e importante, avete fatto molto e rimarrette per sempre nel cuore di molte persone!!! vi aspettiamo, un abbraccio ilaria

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